Psicologia Psicosintesi

L’inconscio: giullare magico e compagno di viaggio nella vita.

L’inconscio è come un  giullare: a volte dispettoso ma fidato, ci accompagna nella vita, ci fa ridere e ci fa commuovere. Parla ma sa anche ascoltare. Spesso ci avverte che arriva, a volte ci fa grandi sorprese ma è il miglior compagno di viaggio che possiamo desiderare.

“Chiudete gli occhi per un attimo……

mettetevi comodi ….il corpo e la mente rilassati…..fate qualche respiro profondo e provate ad aprire uno spazio di ascolto dentro di voi…… (l’inspirazione e l’espirazione servono per condensare e lasciar andare tutto ciò che a livello cognitivo ed emotivo ostacola in quel momento il silenzio interiore).

Siete davanti ad un grande foglio bianco; immaginate che la vostra esistenza, che la vostra vita si possa rappresentare graficamente sul quel foglio, sotto forma di un simbolo, di una parola, di un’immagine …..e lasciate semplicemente che questo avvenga, senza alcuna aspettativa, ne giudizio…….”.

Mi piace molto proporre questo esercizio immaginativo durante il percorso terapeutico; penso che l’inconscio spesso si diverta a sbalordirci , a farci spalancare la bocca come capita ai bambini di fronte ad una balena.

l'inconscio come giullare, energia di guarigione, cambiamentoHo sempre immaginato il nostro inconscio come un giullare dal cappello a campanelli dai mille colori, intento a intrattenerci in tanti modi diversi, tutti unici, tutti stravaganti.

Dispettoso come gli compete, vive punzecchiando le nostre giornate, manifestandosi o come voce interiore, come intuizione, o attraverso i  sogni, rendendosi insospettabile ma maledettamente “Vero”.

In Psicosintesi l’inconscio rappresenta uno strumento importantissimo da utilizzare nel percorso della terapia.

Diventa un’energia creativa e catartica quando si usano tecniche come la visualizzazione o il sogno guidato (questo è il caso dell’esercizio scritto sopra), oppure  si manifesta come un’energia di sintesi o come un via auto-realizzativa   quando diventa catalizzatore di significati profondi e spinta verso un processo trasformato.

Comunque venga letto e interpretato, c’è da dire che questo giullare debba diventare un nostro fidato alleato, sia nella terapia che nella nostra vita, poiché scrigno di una magica forza creativa di guarigione.

Visualizzare la nostra vita su un foglio bianco

Provate a fare l’esercizio di visualizzazione che ho scritto sopra.

In che modo la vostra esistenza si è rappresentata, o meglio in che modo l’inconscio l’ha disegnata davanti a voi?

Vedrete che senza mezzi termini il vostro magico giullare disegnerà; magari per alcuni di voi sarà solo uno schizzo, pochi tratti confusi ma comprensibili, oppure per altri sarà apparsa un’immagine articolata a colori, piena di dettagli. Altri ancora avranno visto qualcosa di simbolico, magari un’immagine astratta, dinamica che può non essere nell’immediato compresa.

Capita anche questo durante le visualizzazioni; quando si apre le porte dell’inconscio, quando si da libero arbitrio al giullare di muoversi, di parlare, spesso ciò che viene fuori dalla sua voce non è di facile comprensione. O meglio, scattano dentro di noi automatiche resistenze che ci impediscono di capire fino in fondo il messaggio che dobbiamo ascoltare, messaggio che magari sarebbe doloroso o che riapre situazioni che credevamo risolte e sepolte, o più semplicemente che non volevamo più.

Bene….  non scoraggiatevi di fronte a tutto questo! Fa parte del percorso che ci è richiesto  per guarire dalle nostre ferite, dalle paure che ci hanno accompagnato fino a quel momento, fa parte insomma del nostro cammino auto-realizzativo.

Quando si chiede all’inconscio di manifestarsi non si può sapere il modo in cui lo farà.

Alcune persone non riescono a lavorare a livello simbolico proprio per questo motivo; sono intimoriti, spaventati, non preparati a quello che può apparire dentro di loro e per questo attivano censure e resistenze che bloccano il fluire delle immagini.

Riprendendo l’esempio della visualizzazione del foglio bianco, è necessario dire che molti non riescono neanche a rilassarsi e a chiudere gli occhi, figuriamoci a visualizzare qualcosa davanti a  loro.

Ricordo bene il giorno che iniziai a lavorare con Giulia. Si presentò in terapia a causa di forti sintomi ansiosi. Lavorammo per un po’ di tempo con la tecnica di de-sensibilizzazione e successivamente provai ad usare la visualizzazione guidata. Le feci fare un piccolo rilassamento ma lei non riusciva a stare neanche qualche secondo ad  occhi chiusi; si sentiva cadere, nonostante fosse comodamente seduta sul mio divano. Appena chiudeva gli occhi la respirazione accelerava invece di calmarsi e l’ansia cresceva fino a farglieli riaprire.  Così un giorno provai ad ingannare l’inconscio: le feci puntare lo sguardo sul muro bianco dandole l’indicazione di rimanere semplicemente a guardare quella parete. Rimanendo ad occhi aperti  seguì il rilassamento e riuscì alla fine a visualizzare il simbolo della sua vita: una finestra chiusa, sbarrata dalla quale non passava neanche un raggio di luce.

finestra chiusa, chiusura nei problemi, difficoltà psicologicaProbabilmente quel giullare dispettoso stava comunque facendo un buon lavoro; l’aveva messa di fronte alla difficoltà del buio, del non vedere, le stava facendo sperimentare la chiusura che rappresentava il suo modo di vivere. Per questo Giulia non riusciva a stare ad occhi chiusi: chiudendo gli occhi la sua vita diventava ancora più buia.

Questo è solo un piccolo esempio di come lavora l’inconscio, di come si esprime anche a livello metaforico.

Come allearsi con l’inconscio

L’inconscio inteso come energia creativa e trasformatrice rappresenta un potenziale di crescita e guarigione importantissimo da utilizzare sia in terapia che nella nostra vita.

Spesso la terapia serve per creare l’inizio di questa grande collaborazione; con l’aiuto del terapeuta il dialogo con l’inconscio diventa diretto e facilmente dimostrabile attraverso le tecniche che vengono fatte sperimentare alla persona. In terapia l’inconscio viene sollecitato continuamente, quasi risvegliato e successivamente tradotto. Man mano che si scrivono i sogni e ci si lavora col terapeuta, la persona assume competenze e diventa abile per fare tutto questo anche da sola. Tenere un quaderno dei sogni è uno dei grandi doni della terapia; la raccolta dei sogni in un arco di tempo prolungato ci permette di mettere a fuoco i temi ricorrenti su cui l’inconscio si sofferma, di scoprire quali sono i simboli che tendiamo a utilizzare più frequentemente, le persone, le situazioni e le sfumature emotive che in quel momento della vita sono più importanti.

L’inconscio tende a manifestarsi spontaneamente per la maggior parte delle volte, sia in terapia ( visualizzazioni, sogni guidati, lavoro sui sogni……) che nella vita (la nostra voce interiore che spesso anticipa situazioni, le intuizioni,…..) ma una volta divenuti abili, abbiamo la possibilità di utilizzare questo energia anche consapevolmente, attivando ad esempio delle forme di meditazione creativa.

Meditando, da osservatori si diventa attori.

come contattare l'inconscio, psicologiaSi può scegliere spontaneamente e consapevolmente quando contattare l’inconscio: ad esempio si possono porre delle domande dirette su questioni che nella vita pratica non riusciamo a risolvere. La domanda viene rivolta ad una parte di noi   “saggia” , facilitando questo processo attraverso la visualizzazione di un vecchio d’esperienza che ci parla e ci consiglia varie soluzioni ai nostri quesiti. Tutto questo naturalmente diventa possibile quando ci siamo allenati a farlo, quando siamo diventati capaci di sfruttare il potenziale dell’immaginazione.

Concludendo l’inconscio è un’energia, un potenziale molto importante per avviare percorsi di consapevolezza, conoscenza e trasformazione di parti di noi. Impariamo a prendere l’inconscio per mano, a farlo diventare un abile alleato e compagno di viaggio, a partire dalla terapia per arrivare alla vita di tutti i giorni.

Dott.ssa Gaia Spagnoli psicologo-psicoterapeuta psicosintetista. Per info corsi e  terapia anche via Skype  contattarla al 347/7620657.

 

 

Autore

Gaia Spagnoli

Gaia Spagnoli

Psicologa e psicoterapeuta. Si occupa del disagio psicologico negli adulti e negli adolescenti. Svolge psicoterapia individuale, di coppia, familiare e di gruppo.

2 Commenti

  • Sono Paola un ascesa per trauma cerebrale e morte. Ricercatrice antropologica e regista documentari. Dopo trent’anni di viaggio mi vedo un acqua senza via di uscita distrutta dalla vita e dalla morte. Nella ricostruzione non ho mollato a dire paola anche nel fuoco distruttivo. la mia esperienza e orribile anche oggi. Io non voglio continuare perché non vedo il senso rimanere bloccati tre secoli quando si è cambiata un era. Per me queste situazioni sono eroiche per chi muore ma chi rimane e distrutto e rovinato senza possibilità di rinascita. La vita interiore non e semplice perché si lavora su tante dimensioni che di umano non hanno nulla. Sono solo prove di esperimenti della luce. Il solo scopo e evolvere l uomo energeticamente mentre chi lo attraversa e un folle soltanto. Distinti saluti

    • Cara Paola….. sento chiaramente la tua sofferenza nelle tue parole. Molte volte la vita è’ molto dura con noi ; ci carica di pesi spesso incomprensibili….. prove difficili da superare ….. che tolgono tutte le energie. Ma se ho capito bene ….. tu ce l’hai fatta ! Hai superato la malattia. E questo risultato deve farti sentire più presente a te te stessa. Niente succede per caso … tutto ciò che accade rappresenta un nuovo apprendimento da cui dobbiamo prendere spunto per crescere , per fare un altro passetto in avanti … lungo la strada della nostra esistenza! La vita è’ come un corso di aggiornamento: non ci e’ dato sapere da subito su cosa dovremo lavorare ma lungo il percorso , se gli occhi saranno ben aperti, lo capiremo ! E allora qualcosa cambierà ! Noi cambieremo e tutto acquisterà un senso . Magari non quello che avremmo voluto ma un senso utile per la nostra anima. Cara Paola…. non so se ho colto bene le tue parole …. ma se vuoi spiegarti meglio sarò lieta di dialogare con te.

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