Il giardino incantato è una delle possibili metafore del pianeta Terra, la Pachamama, la Madre sul cui grembo stiamo e al seno della quale siamo nutriti. L’ho presa dalla canzone „Il blasfemo“ di Fabrizio De‘ Andre‘ perché da qualche tempo la mia attenzione tende a tornare sulla metafora di Bruce Lipton che considera gli esseri umani „custodi del giardino“.
Custodi folli, potremmo aggiungere, visto che stiamo facendo del nostro meglio per distruggerla questa madre, tutti così affaccendati in compiti marginali proprio mentre la nostra più importante risorsa viene sconquassata in mille modi.
Percezioni, credenze e interpretazioni
Il giardino è incantato, dunque, e le nostre percezioni, credenze e interpretazioni della realtà sono divenute conformi alle programmazioni presenti fuori e dentro di noi. Queste programmazioni consistono in sogni che possono essere sognati anche in stato di veglia, sogni dai quali è possibile svegliarsi.
La teoria dei sistemi ci consente di pensare a percezioni, credenze e interpretazioni come tre sistemi in relazioni tra loro e che operano sulla nostra esperienza come un paio di occhiali: se le lenti sono gialle, per noi sarà normale vedere il mondo tutto giallo! Ma il mondo potrebbe non essere né giallo né come siamo abituati a pensarlo.
Tutte le mattine quando ci svegliamo dal sonno, è come se accendessimo un computer potentissimo e capace di caricare molti dati sul nostro sistema operativo. Questi dati determineranno il nostro vissuto quotidiano. Per questo è così importante l’esattezza di questi dati.
Se questi sistemi funzionassero in armonia con le leggi fisiche che regnano nell’universo, il nostro vissuto non sarebbe mediato da occhiali colorati: vedremmo il mondo per come è e a riprova di questo fatto vivremmo la nostra vita in piena salute e armonia, il paradiso terrestre qui e ora.
Famiglia, Scuola e Media
Famiglia, scuola e media interpretano il giardino incantato a modo loro trasformandolo in qualcosa di altro. Anche le politiche dei governi e le religioni hanno tutto l’interesse a coltivare quel sogno pieno di condizionamenti.
Lavorando su questi sogni, dai quali finora ho potuto disidentificarmi solo in parte grazie al metodo chiamato Psicosintesi, ho potuto scoprire quanto profondi e ben radicati fossero i condizionamenti associati alla mia subpersonalità occidentale. Non sono contrario al sistema occidentale nel suo insieme: sarebbe come gettare via bambino e acqua sporca.
La nuova fisica
Il giardino è incantato, dunque, e gran parte di ciò che sperimentiamo è frutto di distorsione, di una allucinazione, di un sogno percepito dai nostri sensi come reale e assoluto, ma che invece è solo uno dei tanti sogni che possiamo sognare da soli o insieme agli altri.
La nuova fisica ha messo a nudo una parte del funzionamento del giardino incantato, ma sono in molti ancora a guardare altrove. Eppure il nostro è un destino condiviso: se adesso fossimo sulla luna, vedremmo un pianeta unico, indivisibile. Nella realtà siamo Uno non per riflessione filosofica o per romanticherie, ma perché il Teorema di Bell lo attesta con grande chiarezza.
Dott. Alessandro Gambugiati
psicologo psicoterapeuta docente scrittore
Firenze, via delle Torri 34/c
Prato, viale della Repubblica 153
3285390990 www.alessandrogambugiati.net
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