Impariamo a chiederci ogni volta che sogniamo: “Che cosa dice di me questo sogno?”
Ogni notte sogniamo in media un’ora e mezza. Durante questo intervallo di tempo accumuliamo immagini, scenari onirici, esperienze trans-personali cariche a livello simbolico che nascono direttamente dall’inconscio inferiore e dall‘inconscio superiore vedi la figura del diagramma dell’Ovoide di Assagioli). Di sogno in sogno scopriamo ogni notte nuove e vecchie parti di noi alla coscienza spesso nascoste.
E’ importante sognare
L’esperienza del sogno accade nella cosiddetta fase REM (Rapid eye movement), quella fase in cui avvengono rapidi movimenti oculari mentre tutto il resto del corpo è totalmente rilassato e fermo. “Sognare serve come respirare”; infatti possiamo affermare che le fasi del sogno rappresentano una necessità per la nostra salute psico-fisica. La deprivazione del sonno in fase REM ha gravi conseguenze per la persona come ad esempio.
- l’insorgere di irritabilità
- sintomi ansiosi
- disturbi di memoria e concentrazione
- forme dissociative di depersonalizzazione e deliri paranoici
Sognare rappresenta quindi una necessità dell’uomo.
Ognuno di noi trascorre in media un terzo della propria vita dormendo; e se potessimo riunire insieme le ore durante le quali sognano, risulterebbe che ognuno di noi sogna almeno sei anni della propria vita. Durante tutto questo tempo il nostro cervello si attiva quasi nella sua totalità, escludendo solo la parte che rappresenta la nostra funzione logica. Proprio per questo nel sogno tutto diventa possibile; viviamo a livello simbolico e spesso anche in modo realistico vari scenari, anche apparentemente surreali ma che hanno comunque attinenza con quello che siamo, ognuno nella propria espressione di sé.
Che cosa dice di me questo sogno?
Ci sono sogni realistici che prendono spunto da fatti realmente accaduti nel nostro quotidiano; questi sogni attingono alla nostra memoria attraverso l’utilizzo di scenari conosciuti, di persone che siamo abituati a frequentare, recuperano stati emotivi che ci hanno accompagnato anche durante la giornata. Magari ci permettono di trovare soluzioni, nuove reazioni rispetto a quelle che abbiamo attivato consapevolmente; ma spesso vengono definiti sogni “anonimi” , non rilevanti perchè sembrano scene di vita quotidiana.
Ci sono poi i cosiddetti “brutti sogni”, gli incubi, compagni fedeli nell’infanzia di ogni bambino ma anche delle notti degli adulti.
Attraverso questi sogni mettiamo in scena situazioni in cui la paura e l’ansia sono sempre presenti; il nostro immaginario produce catastrofi naturali, pericoli mortali in cui ci imbattiamo, animali feroci che ci attaccano, situazioni senza soluzione etc. Ma mentre da piccoli la nostra produzione immaginativa arriva a creare mostri a tre teste che lanciano fuoco, da grandi la paura assume sfumature realistiche , costruendo intorno a noi scenari ancora più ansiogeni e terrificanti .
Poi ci sono i “sogni di fantasia” dove ognuno di noi ha sperimentato almeno una volta la sensazione di volare, di parlare con gli animali, di avere poteri soprannaturali come i fantastici 4. Sogni nei quali si dipingono scenari naturali fantastici dai mille colori, dove l’arcobaleno diventa un magico ponte sul quale camminare, sogni nei quali tutto diventa possibile, al di là di ogni fantasia umana.
Seppur apparentemente casuali, tutti questi sogni parlano di noi. Ogni produzione onirica rappresenta situazioni delle nostra vita prendendo spunto ad esempio dalla quotidianità, dalle relazioni che viviamo solitamente e da quelle che catturano maggiormente le nostra attenzione.
Ogni sogno parla di noi, della nostra vita emotiva, delle nostre aspirazioni, dei nostri desideri, delle paure e ci permette di entrare in una condizione mentale diversa da quella della coscienza ordinaria, troppo carica di regole, limiti, confini logici e morali.
Nel sogno tutto può accadere e proprio per questo noi tutti siamo liberi di abbandonare la nostra parte logica, pesante, e di abbracciare un po’ di istintualità, leggerezza, libertà di azione che durante altri momenti della giornata non sono contattabili.
In Psicosintesi si lavora molto con i sogni.
La prima cosa che chiede il terapeuta di fronte al racconto di un sogno è : “Che cosa dice di te….?”
Sarebbe importante imparare a chiedersi sempre questa cosa di fronte alla memoria di un sogno, anche se quello che ricordiamo è solo un piccolo frammento; imparare a dare un senso ai nostri sogni ci permette di conoscerci meglio e di seguire l’andamento simbolico ed emotivo che questi nel loro insieme temporale hanno.
Sogno e tran-spersonale
Oltre a parlare di noi, di quelli che siamo da un punto di vista emotivo e pratico, il sogno diventa uno strumento, uno spazio importante per entrare in contatto con dimensioni energetiche particolari. Mentre sogniamo, il nostro stato di coscienza è alterato, diverso dalla veglia; è come se durante il sogno si aprisse una grande porta verso il tran-spersonale.
Per trans-personale si intendono tutte quelle energie intuitive, spirituali che vanno oltre la dimensione personale dell’uomo. Attraverso il sogno possiamo comunicare con dimensioni energetiche sottili, avere premonizioni, sentirsi parte di un Tutto che ci comprende e ci identifica. (Il Sè Universale).
Un esempio di questo sono i sogni che spesso le donne fanno in gravidanza; capita in quel frangente che si riesca ad anticipare immagini del parto che deve ancora avvenire e anche del bambino che deve nascere, come se l’anima del neonato entrasse in risonanza, in comunicazione, con l’anima della madre in uno spazio di coscienza altro dall’ordinario.
Ricordo ancora in uno dei tanti corsi di preparazione alla nascita che ho fatto , una giovane donna che raccontò questo sogno:” Mi vedevo sul bordo di una strada in procinto di attraversare. Tenevo per mano due bambini un maschietto e una femminuccia. Sapevo che erano entrambi i miei bambini….. ma nel momento in cui decido di attraversare la bambina lascia la mia mano e rimane sul bordo della strada, facendo attraversare soltanto il maschietto con me….Provai un grande senso di colpa, dolore anche se in quel momento non riuscii a dare un senso a quell’immagine……”.
La donna dopo aver raccontato questo sogno condivise con tutto il gruppo la sua esperienza: portava in grembo due gemelli, un maschietto e una femminuccia. Arrivata al quarto mese fece questo sogno ma poche settimane dopo scopri di aver perso uno dei due bambini, la femmina. Qualche mese dopo è nato un bellissimo bambino.
Spesso ci capita di contattare i nostri cari defunti durante un sogno: ci parlano, ci donano messaggi importanti per la nostra vita, si fanno semplicemente vedere per riaprire una sorta di dialogo con noi. Anche questi sono casi in cui il sogno diventa un tramite , un canale per altre dimensioni energetiche.
Fare un percorso in Psicosintesi significa anche questo: lavorare con l’inconscio attraverso le immagini che ci regalano i nostri sogni.
Dott.ssa Gaia Spagnoli psicologo, psicoterapeuta psicosintetico. Riceve su appuntamento a Livorno. Per info corsi e terapia, anche via Skype, contattarla al numero 347/7620657.
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