La morte di un nostro caro rappresenta sempre un momento di grande sofferenza, un’esperienza che spesso ci condiziona per tutta la vita. Proprio per questo da sempre le persone cercano di farsi seguire, di farsi aiutare in quei momenti attraverso gruppi d’aiuto, psicoterapie per l’elaborazione del lutto e psicofarmaci perché da soli non è possibile dare un senso al dolore e lasciar andare chi non è più vicino a noi. Tutto questo viene socialmente condiviso quando si tratta di esseri umani che ci lasciano mentre non è contemplata la perdita degli animali.
Avete mai sentito parlare di elaborazione del lutto per la perdita di un cane o di un gatto?
Avete mai seriamente condiviso la sofferenza con qualcuno che ha perso un animale?
Esistono ospedali con reparti addetti al sostegno per gli umani che hanno perso animali?
Sicuramente negli ultimi anni è aumentata l’attenzione sul rapporto uomo-animale vista l’enorme percentuale di persone che condividono la vita con uno di loro. Ma nonostante questo, ancora manca una preparazione sufficiente per affrontare il loro trapasso.
Nella mia personale esperienza di donna e terapeuta ho incontrato tantissime persone in questa situazione. Uomini e donne disperati, distrutti per la morte di un loro amico a quattro zampe che non sanno assolutamente come affrontare quel momento e che non hanno nessuno vicino per condividere il dolore.
Per questo motivo ho sentito il bisogno di tentare di costruire un piccolo metodo per l’Accompagnamento e l’ Elaborazione del lutto di un animale, piccoli passi che possono attenuare, condensare un po’ quel dolore e quella sofferenza devastante che si prova ogni volta che si è costretti a lasciarli andare.
Il Metodo per l’Accompagnamento al Trapasso degli Animali rappresenta un progetto che nasce dall’esigenza di aiutare tutti coloro che si trovano a dover lasciare andare un animale a loro caro.
Nonostante la vita ci insegni ogni giorno che dobbiamo imparare a lasciar andare, a staccarci dagli attaccamenti, la morte di un nostro caro rimane la prova più grande.
Per mia deformazione cerco sempre di trovare un senso alle cose che mi succedono nonostante spesso siano apparentemente incomprensibili, inaccettabili. E così ho cercato di fare anche con la morte di Luna, il mio cane. E’ stata lei ad insegnarmi come fare. Ed è per lei che ho cercato di insegnarlo a chi come me è già passato o dovrà passare da quel ponte.
In terapia dico sempre che si cresce nel dolore, che le cose non succedono per caso, che le relazioni che costruiamo nella vita, seppur temporanee, ci servono per conoscerci sempre meglio e che tutti rappresentano dei buoni “traghettatori” necessari al nostro percorso evolutivo. Luna per me è stata un ottimo “traghettatore”.
Sono un terapeuta; il mio lavoro o meglio la mia attitudine è aiutare le persone; essere sempre quel passo in più avanti all’altro che ho davanti per poterlo prendere per mano e farlo sentire al sicuro durante il tempo che scegliamo di camminare insieme.
Così ho deciso di costruire una procedura di accompagnamento al trapasso degli animali perché a me è servito molto fare quei passi; perché quando da una cosa ci sei già passata è più facile trasmetterla e soprattutto perché nel caos della sofferenza quelle poche indicazioni mi hanno permesso di seguire una direzione sia per me che per Lei che se ne stava andando.
Grandi “maestri” travestiti da animali
Tutti abbiamo bisogno di Amore.
Tutti siamo persone che soffrono nella solitudine, nell’isolamento emotivo e fisico.
Tutti ci meritiamo che qualcuno si prenda cura di noi.
Gli animali fanno tutto questo: ci danno amore incondizionato, una forma di amore così raro eppure così spontaneo per loro. Ci permettono di non sentirci più soli; riempiono i nostri spazi, la nostra casa, il nostro cuore con mille attenzioni. E soprattutto si prendono cura di noi senza mai chiedere niente in cambio, solo per il piacere di esserci.
Per questi e molti altri motivi oggi giorno le persone prendono sempre più spesso un animale domestico con cui vivere.
E in un mondo sempre più incentrato sull’individualità, sulla velocità e sull’indifferenza, la presenza di un animale domestico rappresenta in molti casi una base sicura su cui costruire la vita.
Parlo degli animali come di “grandi maestri travestiti” perché chi ne ha avuto uno almeno una volta avrà sperimentato quanti insegnamenti ci danno continuamente. Ad esempio ci insegnano a prenderci cura di qualcuno: loro dipendono in tutto e per tutto da noi. Non solo da un punto di vista biologico (il cane ha bisogno di mangiare e uscire più di due volte al giorno ad esempio) ma soprattutto la loro è una dipendenza emotiva. Ci sono animali che quando il loro umano si allontana dei giorni non mangiano più, lo aspettano dietro la porta costantemente, nonostante siano stati affidati a brave persone che se ne prendono cura. Inoltre ci insegnano a dare un valore al tempo e ad organizzarci le giornate: grazie a loro impariamo ad ottimizzare i tempi, riuscendo ad incastrare la loro gestione all’interno di esistenze frenetiche, costringendoci così a rallentare. Ma soprattutto ci insegnano ad Amare. Tantissime ricerche dimostrano che la presenza di un cane o di un gatto, in nuclei familiari disfunzionali, hanno portato a netti miglioramenti nella gestione degli affetti e delle dinamiche parentali. Avere un animale in casa produce GIOIA, ci mette a contatto con la TENEREZZA.
Le persone, anche quelle più rigide, si ammorbidiscono, imparano ad aprire il cuore, a godere del contatto fisico, a rilassarsi accarezzando i loro amici a quattro zampe, migliorando automaticamente la percezione di se stessi e degli altri. Per questo li chiamo “grandi maestri mascherati”: umilmente ci donano strumenti per crescere e per diventare persone migliori, senza chiedere niente in cambio. Ci insegnano l’amore e amarci è il loro unico scopo di vita. Inoltre ci insegnano la pazienza: loro sanno davvero aspettare. Ci insegnano l’entusiasmo nelle piccole cose: basta tornare a casa e loro ci accolgono come se non ci vedessero da anni.
Metodo per l’accompagnamento al trapasso
Non esistono procedure indolori per elaborare una sofferenza. Non ci sono rimedi veloci, pillole efficaci per togliere il dolore di una perdita in breve tempo. E anche questo metodo non annullerà improvvisamente il dolore del dover lasciare andare via un nostro amico “peloso” ma almeno è qualcosa; è un piccolo tentativo per affrontare quella esperienza perché di esperienza si tratta.
Non posso assicurare a nessuno che funzionerà e che vi farà stare meglio, perché il vissuto di un trapasso e la sua accettazione richiedono di soffrire. Solo passandoci attraverso se ne può uscire.
Quello che posso dire per certo, avendolo sperimentato su di me, è che in quel momento avere a disposizione dei passi da seguire serve per non perdersi, per avere la lucidità sufficiente e trovare la forza di esserci per loro che se ne stanno andando, perché sono loro ad aver bisogno di noi in quel momento. In quel momento possiamo restituire loro un poco di quell’amore incondizionato che ci hanno sempre regalato.
I passi sono questi:
1- Ricordarsi che ogni animale ha una sua dignità.
Intendo con questo di non scegliere l’accanimento terapeutico quando non c’è più niente da fare. Prima che il nostro amico muoia lentamente e nella sofferenza, perdendo la sua dignità di animale (con questo intendo la capacità di auto-alimentarsi e di fare i bisogni), dobbiamo prenderci la responsabilità di aiutarlo a lasciarci nel modo più indolore possibile.
Capita spesso che le persone non siano capaci di prendere una decisione così importante. Preferiscono non essere loro i responsabili della morte del loro cane o gatto, scegliendo di vederli spengersi piano piano e andare via spesso in gravi condizioni . Questo a mio avviso non è giusto per loro. A nessuno piacerebbe andar via così, allo stremo delle forze. Sono sicura che Luna abbia preferito addormentarsi sul suo divano, accanto a me che la accarezzavo come ogni giorno, piuttosto che poche settimane dopo magari per una complicazione respiratoria o di altro tipo, perché è così che mi avevano detto che se ne sarebbe andata. Ho scelto che la sua ultima immagine fosse quella: io che la stringevo e le sorridevo e le dicevo che la amavo.
Quindi non accanitevi col tempo; non cambia averli con noi qualche giorno in più. Cerchiamo di pensare a loro e scegliamo un trapasso nel loro ambiente familiare e in un clima di amore .
2- Avvolgiamoli prima di salutarli con un indumento che abbiamo portato per qualche giorno. Il nostro odore, a loro caro, li rasserenerà. E anche quando non saranno tanto vigili, riusciranno a percepirci con l’olfatto e si sentiranno al sicuro. Questo piccolo gesto servirà molto anche a noi umani perché sarà un modo con cui lasceremo una parte di noi con loro anche dopo. Se l’indumento è a noi caro, avrà un valore simbolico maggiore.
Io avvolsi Luna con una felpa viola che avevo tenuto sempre nei giorni della nostra preparazione. La chiusi come in un bozzolo d’amore ed è lì che ancora la visualizzo quando le mando luce.
3- Procurarsi una candela grande che possa rimanere accesa qualche giorno, consumandosi lentamente.
In molte tradizioni religiose si parla dell’usanza di accendere candele quando una persona muore. La luce serve per indicare all’anima la direzione, il cammino simbolico che deve fare per trapassare. Si pensa che il tempo che la candela rimane accesa sia quello necessario all’anima per arrivare al cielo. Così accendetene una e mettetela in un posto della casa dove possa rimanere accesa la fiamma senza disturbare nessuno e lasciatela così fino a che da sola non si spegne. Quello sarà il tempo del trapasso, del viaggio che il vostro caro amico farà per arrivare al sicuro. Sarà un modo in cui voi sentirete di non averlo lasciato solo in quel percorso, come se quella fiamma rappresentasse la vostra presenza, il vostro amore che lo accompagna.
La mia candela rimase accesa tre lunghi giorni, durante i quali anch’io mi sentii in cammino con lei. Furono giorni molto introspettivi, di tante lacrime, di ricordi, di silenzi profondi. Era come se in casa si stesse celebrando una lunga cerimonia sacra. Quando la candela si spense io cercai di visualizzare Luna in un luogo speciale, al sicuro, lontana dalla malattia. Sentii la mia piccola che era in pace. Adesso il mio pensiero doveva lasciarla andare.
4- Fare una meditazione di gratitudine e lasciarli andare.
La gratitudine è un sentimento trans-personale molto importante da coltivare nella vita. Serve per imparare a ringraziare per tutto quello che abbiamo e per le cose che non abbiamo. Dire grazie alla vita per esserci è la massima forma di gratitudine che possiamo sviluppare .
Dobbiamo imparare ad essere grati anche per il tempo che ci è stato concesso con i nostri animali; un tempo prezioso seppur finito. Un tempo sacro in cui abbiamo fatto apprendimenti importanti. Un tempo in cui abbiamo ricevuto e dato amore.
“Rivolgiamo un pensiero profondo ai nostri animali che ci hanno lasciato visualizzandoli in una bolla di luce. Percepiamoli in pace, in salute. Immaginiamo che dal nostro cuore parta un raggio di luce caldo che arriva fino al cuore del nostro amico. Quel raggio rappresenta il nostro legame insolubile d’amore, un legame che va altre al corpo e al tempo. Ed è in questo legame che noi esistiamo e che lui continua ad esistere dentro di noi. Pensiamo a tutte le cose belle che abbiamo condiviso insieme e proviamo gratitudine per questo. Rimaniamo per qualche minuto con questa sensazione e ogni tanto diciamo interiormente… GRAZIE ……. Poi lasciamo che l’immagine sfumi aiutandoci con la respirazione. Ad ogni espirazione l’immagine si sgrana e il raggio di luce lentamente svanisce. Torniamo allo stato di coscienza gradualmente percependo il nostro corpo.”
Questa piccola meditazione di gratitudine possiamo farla da subito….. anche durante i giorni in cui la candela è ancora accesa. Oppure nei giorni successivi, ogni volta che ci sentiamo in preda alla malinconia, al dolore. Impariamo a bilanciare la sofferenza con la Gratitudine, dicendo GRAZIE! Piano piano questo ci aiuterà a dare un senso a tutto. Piano piano.
Ho ringraziato Luna mille volte almeno, anche solo per averla incontrata. L’ho ringraziata per avermi reso una donna più forte e coraggiosa, perché aiutarla ad andare via ha richiesto davvero tanto coraggio. Ho ringraziato Luna per avermi scelto, perché è così che è andata; e la ringrazio ogni giorno ormai da tre anni per essere ancora lì a proteggermi e a ricordarmi chi siamo state insieme.
Spero che queste poche pagine di vita e di esperienza possano servire a qualcuno che si trova a passare da quel ponte. Spero che queste parole e la mia esperienza diretta riescano a farvi sentire meno soli in quei momenti e a darvi la forza di reagire e di essere altruisti per loro. Non pensate al vostro dolore. Pensate al modo migliore che avete per aiutarli ad andare via.
Dott.ssa Gaia Spagnoli psicologi-psicoterapeuta psicosintetico. Per info corsi e psicoterapia, anche via Skype, contattarla al numero 347/7620657.
Grazie davvero per aver condiviso questa sua esperienza. È confortante sapere che esistono persone con una sensibilità così grande. È un momento davvero difficile per me. Mi sto preparando ad una esperienza che al solo pensiero mi devasta. La malattia di Millo il mio cagnolino mi mette alla prova e mi fa vivere in un turbinio di emozioni e pensieri che credo a volte di non farcela. Vorrei solo che non soffrisse…e poi saperlo nel posto più sicuro e dolce per il suo animo silenzioso ma che mi ha dato davvero tanto. Un posto che assomigli al mio cuore dove rimarrà per quanto io vivrò.
Caro Corrado so bene cosa stai provando . Cerca di fare quello che hai letto ….. accompagnalo nell’amore . Vedrai che lo sentirà e li vedrai più sereno e di conseguenza ti rasserenerai.
Grazie, domani lascerò andare la mia Lilly dopo 17 anni….cercerò di fare tesoro di queste parole.
Ricorda e’ l’ultimo atto d’amore !
No, non è l’ultimo atto d’amore. L’amore incondizionato continua oltre la morte. È solo rinunciare alla forma fisica, ove sarà inizialmente difficile vedere l’anima di chi era con noi. Ma poi continuando ad amarli la sentiremo dentro di noi, e forse la vedremo anche.
Certo Vincenzo ! L’amore non può finire . Per ultimo atto d’amore si intende il permettere ai nostri animali sei trapassi meno dolorosi possibili.
Ho letto stasera queste belle righe. E raro trovar ne di così intense. Ho perso la mia gatta nel 2023 a causa di.una malattia e della pessima gestione di una clinica veterinaria nella quale avevo riposto tante speranze. Successivamente ho adottato vari gatti conservandone quattro che riempiono la mia vita di tutta quella gioia e serenità che gli umani non sono stati capaci di darmi.
È importante il concetto di lasciare andare chi ci lascia e ricordarsi che non c è solo il nostro bisogno ma anche il loro bisogno di lasciare un corpo che è progressivamente decaduto. È per noi molto difficile assecondare questa liberazione che per noi significa accettare un vuoto nella vita quotidiana che difficilmente sarà riempito. Ma non c è scelta. Anche noi un giorno ce ne andremo. Ce ne andremo tutti quando il nostro tempo sarà finito. Nel frattempo ci tocca vivere questa vita con gioie e dolori.
Sono giorni che la mia Kira sta soffrendo a causa di un edema polmonare e per la sua età avanzata, sono 15 anni che fa parte della mia vita . Trovo dannatamente difficile prendere la decisione di lasciarla andare ,mi si spezza il cuore ogni volta che la guardo e mi sembra impossibile non poter più perdermi nel suo meraviglioso sguardo pieno d’amore, non sentire più il suo odore ,il suo calore accanto a me …
Ha scritto in un commento che è “l’ultimo atto d’amore ” , questo forse mi ha fatto capire che sono egoista a lasciarla ancora soffrire , forse perché credo che si possa riprendere miracolosamente, oggi dovrò prendere la decisione più difficile della mia vita, se la merita la mia Kiki , grazie ,mi hanno aiutato davvero le sue parole !
Cara Anisia so bene come ti senti . Purtroppo questa e’ una delle tante esperienze dolorose della vita . Ma pensala così : e’ come una grande scatola d’amore con dentro un po’ di dolore . La scatola e’ molto più grande di quello che contiene . Il dolore e’ l’esperienza della perdita . L’amore e’ tutto quello che c’è’ stato e rimarrà’ sempre .
Grazie , sono qui con lei che sto preparando il tutto ,dalla candela alla felpa ,seguirò a lettera la sua testimonianza e il suo consiglio, devo dire che sono un po di più in pace . È vero ,la scatola è piena di amore ,di meravigliosi ricordi !
Grazie ancora !
Drago ha 17 anni e domani dopo un anno di cure sarà il suo ultimo giorno che passerà con noi, ma dobbiamo farlo perché i suoi polmoni ormai hanno troppa sete di aria. Pensavo a qualcosa di speciale per lui, ma anche per me da tenere sempre nel cuore, ma non mi era chiaro che cosa potessi fare. Adesso si! Grazie di cuore
❤️
Alle ore 11 di oggi dirò addio alla mia Bimba, gatta siberiano di 16 anni, meravigliosa anima pura. È stata una settimana pesante, prendere questa decisione è devastante, e devastante sarà non poterla più accarezzare di notte quando viene vicino a me. Si ci vuole coraggio.
Milosc, il mio gattino, il 30 Maggio, esattamente il giorno del suo primo compleanno, se n’è andato tragicamente, investito da un’auto. Non ho potuto stargli vicino in quel momento, non c’ero; lui stava fuori casa, nel verde che la circonda, aveva voluto così, e io l’ho assecondato. E’ passato un mese, fatto di dolore insopportabile e poi di un senso di vuoto enorme; la vita è cambiata, forse io sono cambiato. E continuo a cercare il senso del suo passaggio cos’ breve e potente nella mia esistenza.
Delle volte la vita e’ incomprensibile. Questi eventi lasciano increduli : nel n possiamo capirli facilmente . Nell’accettazione e nell’amore però troverai sicuramente un luogo dove il dolore inizierà a calmarsi e il vuoto a riempirsi .
Esattamente un anno fa ho letto l’articolo quando cercavo di trovare conforto per la dura scelta che ho dovuto prendere per il mio dolce Lucky di 17 anni, tutt’ora ogni giorno pensando piango.
Ora devo trovare lo stesso coraggio per Cika 16 anni compiuti a settembre, ha tutti i valori alle stelle e un situazione grave di funzionalità alterata di tutti gli organi.
Vorrei fare un salto dentro una realtà opposta, dove siamo tutti insieme in salute e stiamo bene.
Sto temporeggiando ma so soprattutto per il suo bene che non serve a nulla …
È durissima e non trovo conforto in nulla…
È straziante
Cara Donatella . Lo sentirai dentro di te quando sarà il momento . E lo vedrai nei suoi occhi . Ricordati che l’amore va oltre questa dimensione terrena . Ben oltre . E la’ , c’è’ solo luce e pace. Un caro abbraccio
Ti ringrazio tanto per le dolci e gentili parole di comprensione e conforto.
Lo spero tanto di poter trovare e sentire il momento più giusto, mi sento sospesa e combattuta con stati d’animo contrastanti nello stesso momento.
Il mio pensiero va sempre a lei e cosa fare fino all’ultimo per il suo bene.
Grazie
Cara Gaia, hai lo stesso nome della mia amata cagnolina. Aveva 9 anni ed io non ero assolutamente preparata a questo momento, era giovane e apparentemente in salute, credevo sarebbe stata insieme a me ancora tanti anni. Quando è stata male mi trovavo all’estero, le sono state fornite le cure necessarie (probabilmente non tempestive) ma al mio rientro 48 ore dopo era ormai attaccata al respiratore perché non in grado di respirare autonomamente e quindi non ha nemmeno potuto terminare i suoi giorni nel suo ambiente famigliare. Abbiamo atteso altri 2 giorni dopodiché mi sono fatta travolgere dagli eventi e dalle parole dei veterinari. Oggi, a distanza di un anno, mi sento responsabile della sua morte poiché penso che con una maggiore lucidità avrei potuto tentare di più e non accettare l’eutanasia. Ancora oggi mi chiedo se aspettando qualche giorno in più avrei potuto salvarla, ma so che non riceverò mai una risposta a questa mia domanda. Spesso “mi faccio del male” leggendo storie di animali in condizioni critiche che si sono salvati grazie alla determinazione dei loro umani, anche contro il parere medico. Io purtroppo non sono stata capace, la troppa paura di perderla per assurdo mi ha messa in una condizione di fragilità tale da non riuscire a lottare. Si, sicuramente l’accanimento terapeutico è sbagliato ed è doveroso evitare loro qualunque tipo di sofferenza, ma anche se le persone a me care cercano di darmi sollievo dicendo che qualunque scelta abbia fatto sia stata dettata dall’amore, per esperienza personale posso dire che liberarsi del senso di colpa è estremamente difficile.
Ciao Karin. So bene come ti senti . Ho passato anni a pensare “se avessi fatto”, “ se mi fossi accorta prima “….. ma nella vita viviamo solo il momento presente . Tu in quel presente hai preso la decisione più giusta in quel momento . Non puoi rivalutarla oggi che sei in un altro presente ! Dicono che le anime scelgono come incarnarsi e come disincarnarsi; io mi affido a questa visione, l’unica che può giustificare le tante esperienze di sofferenza che la vita ci offre per la nostra evoluzione.
Grazie per le tue parole!
Farò la cosa della felpa. Da domani indosserò qualcosa anche se fa ancora un po’ caldo. E quando a breve sarà il momento ci avvolgeró Mia… dirò che la amo ( cosa che le ho sempre detto in questi quasi 5 anni insieme). Tra 6 giorni compirà 11 anni, probabilmente non ci arriverà. Ma le farò una splendida festa… troverò un luogo dove poterla onorare. Mi mancherà come l’aria.
❤️
Io non sono riuscita…mi sono limitata a vegliarlo, non trovo pace per la mia mancanza. Spero che il mio amato cagnolino mi abbia perdonata. Non avevo compreso che stesse morendo.
Cara Tina. Non devi chiedere il suo perdono . Quando sei nell’amore non esiste perdono. Hai fatto quello che potevi e lui lo ha sentito .