Una ricerca di qualche tempo fa, condotta dal dott. Eeva Karjalainen, del Finnish Forest Research Institute di Metla, ci racconta di come molte persone quando entrano in contatto con la natura accedono ad uno stato di benessere e si sentono più rilassati. Quello che emerge è che la natura può avere degli effetti curativi. Questo viene confermato da numerosi studi condotti in altre università nel mondo, oltre che in ambito della Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI). Questi lavori accademici dimostrano che le persone, dopo aver vissuto delle situazioni di forte stress, recuperano meglio e più velocemente un sano equilibrio se sono immerse in contesti naturali piuttosto che in ambienti urbani. Tra i benefici a livello fisiologico che le persone possono avere riguardano: la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, la tensione muscolare e il livello degli “ormoni dello stress” (come il cortisolo) che infatti si riducono più velocemente.
Per cui stare per brevi periodi e in modo continuativo immersi nel verde dei boschi o dei parchi o della campagna può ridurre lo stress, migliorare l’umore, ridurre la rabbia e l’aggressività, migliorando in sintesi tutto il nostro assetto globale.
La natura migliora la concentrazione
È di qualche giorno fa la notizia che guardare per 40 secondi un tappeto erboso migliora la concentrazione e riduce gli errori durante un periodo intenso e noioso di lavoro o di studio.
Questo dato emerge da uno studio condotto dal dott.ssa K. Lee, della Facoltà di Scienze dell’Università di Melbourne. La ricerca, pubblicata sul Journal of Environmental Psychology, è stata condotta su un campione di 150 studenti che venivano sottoposti a compiti che richiedeva un alto grado di attenzione e concentrazione. Ad alcuni studenti venivano concesse delle micro-pause durante le quali guardavano per 40 secondi un tetto ricoperto da un tappeto erboso. Successivamente, dopo la pausa, si è evidenziato il dato che gli studenti esposti al manto erboso rispetto a quelli che avevano guardato i tetti grigi della città commettevano meno errori e dimostravano una maggiore attenzione. Ciò significa che la vista su spazi verdi è in grado di rigenerare le energie mentali spese in compiti impegnativi. La dottoressa Lee scrive: “Sappiamo che i tetti e i muri degli edifici coperti di vegetazione sono di beneficio all’ambiente, ma ora possiamo dire che migliorano anche l’attenzione. Si puo’ immaginare il beneficio per le migliaia di impiegati che lavorano negli uffici vicini. Lo studio mostra che guardando un’immagine della natura per meno di un minuto e’ quanto basta per svolgere meglio i propri incarichi… E’ veramente importante prendersi delle micro-pause. E’ qualcosa che molti di noi facciamo naturalmente quando siamo stressati o affaticati mentalmente… Vi e’ una ragione per cui si guarda fuori della finestra e si cerca la natura: aiuta a concentrarsi sul lavoro e a mantenere il rendimento durante la giornata lavorativa… Certamente questo studio ha delle implicazioni per il benessere sul posto di lavoro e aggiunge un impulso in più per continuare ad ampliare gli spazi verdi delle nostre città…”
Consapevolezza nella foresta
Una passeggiata nel verde, camminare in una rigogliosa foresta o assaporare la primavera può essere fonte di benessere fino a guarire alcuni stati d’animo. In Psicosintesi sappiamo che gli elementi del mondo esterno possono influenzarci senza che ce ne rendiamo conto, inconsapevolmente gli includiamo nel nostro campo di coscienza. In questo caso parleremo di influssi positivi che l’ambiente esterno ha su di noi.
Se inoltre consideriamo gli alberi come i polmoni del nostro pianeta e il vento come il suo respiro, a volte basta portare attenzione a questo quando inaliamo l’aria al nostro interno per cambiare stato di identificazione: è come se portassimo una ventata di aria fresca nel nostro momento attuale, favorendo addirittura un cambio di prospettiva nella visione di un problema che risultava senza soluzione.
Questo non accade solo in primavera! Da non sottovalutare il potere di una buona camminata nei boschi anche in autunno!
Camminando nel bosco ci si può sentire nostalgici o dolcemente tristi, energizzati o eccitati a seconda del nostro umore e dei boschi stessi. Dipende da cosa ci facciamo influenzare. Cosa può e non può influenzarci lo possiamo scegliere noi. Ma come? Come possiamo favorire lo stare nel momento presente?
Favorire il momento presente
Camminare a piedi in un bosco può essere salutare, per esempio, quando ci si sente in colpa o ci si giudica per qualcosa che si è fatto e può aiutare a prendere una decisione, così come a stare nel momento presente.
Iniziamo con questa semplice tecnica.
È possibile farlo da soli, in un posto tranquillo, da seduti o in piedi.
– Iniziamo con il pronunciare il Nome (ad alta voce se possibile) di cinque diversi tipi di alberi che si vedono. Se non si ha familiarità con gli alberi, si possono usare i colori delle foglie o le forme (per es.: giallo brillante, rosso-arancio, marrone, oro, verde)
– pronunciare il Nome (ad alta voce se possibile) di cinque suoni che si sentono nella foresta. Ad esempio, il vento tra le foglie, il mio respiro, il mio battito cardiaco, la scurrying di scoiattoli, il tubare di una colomba.
– pronunciare il Nome (ad alta voce se possibile) di cinque sensazioni legate al tatto, come la sensazione di un maglione di lana graffiante, il passo dei piedi sul suolo della foresta, l’aria sul viso o i capelli sulla faccia, la scorrevolezza del palmo della mano, i raggi del sole che scaldano la pelle.
– pronunciare il Nome (ad alta voce se possibile) di cinque odori e/o sapori (opzionali).
Questo aiuta a portare nel momento presente, lontano dai soliti pensieri e dalle emozioni ad esse legate.
Dopo aver raggiunto uno stato di calma, prova a riflettere sui problemi e a vedere se è possibile accedere a nuove possibili idee su come gestirli.
photo credit: A. Ferrini
Lascia un commento