Così Roberto Assagioli introduce questi scritti: “In questi brevi appunti sono segnati, in modo semplice ed immediato, i moniti, le intuizioni, le riflessioni, i propositi di un’anima, quali sono sorti in lei spontaneamente nei suoi silenziosi “colloqui”. Non pretendino di dire cose “nuove”, nè di essere formulati con rigore filosofico: vengono offerti con spirito fraterno, quale incitamento ed augurio, alle anime che lottano ed aspirano”.
Spesso non ci riesce di risolvere i nostri problemi, di veder chiaro in noi stessi perché siamo troppo compresi della nostra situazione, troppo chiusi nella nostra personalità. La cosa è troppo vicina e quindi ne vediamo i particolari ma non le linee d’insieme; essa ci appassiona troppo e perciò le emozioni ci offuscano la vista. Vi sono vari modi per eliminare queste difficoltà e cause di errore.
Il primo è quello di considerare i nostri problemi impersonalmente, come se fossero di altri. Creare la “distanza” opportuna, studiando il caso del signore o della signora che porta il nostro nome e cognome come se fosse quello di un amico, di un estraneo che ci abbia chiesto consiglio ed aiuto.
Il secondo modo è quello di creare la “distanza” nel tempo. Ciò si ottiene non insistendo nel voler risolvere subito la questione, ma mettendola risolutamente da parte: “ignorandola” per il momento ed occupandoci d’altro. Durante l’intervallo vi è in noi una parte profonda che continua ad elaborare il problema, e lo fa meglio senza l’intervento assillante e perturbatore della volontà personale e dell’attenzione consapevole. Così, quando ritorniamo “a mente fresca” al problema, spesso ci si presenta in modo facile e spontanea la soluzione, prima invano cercata. Questo fatto è ben noto in teoria, ma pochi ne traggono una norma costante d’azione.
Un altro modo, ancor migliore dei precedenti, è quello di elevarci, con i mezzi che sappiamo esser per noi i più efficaci (meditazione, lettura, comunione con altri o con la natura, eccetera) al di sopra del piano in cui esiste la perplessità o l’ostacolo; poi osservarli “dall’alto”, donde si può avere una veduta d’insieme dell’intera questione e scorgere l’origine e la direzione delle forze in giuoco. Così si può rettamente decidere ed efficacemente operare, secondo la legge che: per dominare le forze di un dato piano bisogna trascenderlo.
In casi più gravi e complessi – in cui pur usando, o tentando di usare, questi mezzi, non riusciamo a trovare la soluzione o non siamo sicuri che quella intravista sia giusta – possiamo ricorrere all’aiuto di altri. Se ci è dato di ricorrere ad una persona saggia ed elevata, tanto meglio. Ma questo non è necessario; anche una persona semplice ed umile può illuminarci ed aiutarci: basta che abbia simpatia per noi e desideri sinceramente il nostro bene. Gli altri hanno naturalmente la “distanza” suaccennata, vedono le cose da un punto di vista diverso, in un’altra luce e con un’altra prospettiva. Perciò possono giovarci particolarmente le persone di tipo psicologico diverso dal nostro e quelle più dotate d’intuizione. Ma non conviene ricorrere troppo spesso e facilmente a quest’ultimo mezzo, altrimenti diventiamo troppo dipendenti dagli altri e manchiamo così ad uno degli scopi essenziali della vita: quello di sviluppare la nostra autonomia spirituale.
Infine il modo più alto e più sicuro per risolvere qualsiasi problema, per superare ogni difficoltà, è quello di rivolgere con fervore sincero, con fede piena, un forte appello al Dio Interiore e di attendere con vigile ascolto la Sua “risposta”. Questa può venire, dal “di dentro” o dal “di fuori” oppure salire dal profondo; può esser adombrata (a propria insaputa) nelle parole di un amico o … di un nemico, nella frase di un libro, nelle indicazioni di un evento. La risposta viene sempre: occorre apprendere a riconoscerla e ad interpretarla.
Tratto da “Appunti di lavoro interiore” presente in “IL MONDO INTERIORE. Scritti teosofici 1918-1962” di Roberto Assagioli – Considerator
Dott.ssa Cristiana Milla, psicologa e psicoterapeuta. Per avere maggiori informazioni puoi scriverle una mail all’indirizzo cristianamilla@quipsicologia.it o contattarla direttamente al numero 339.6137545.
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