Sempre più oggi appartengono all’ambito terapeutico non solo il viaggio nella propria storia interiore alla ricerca delle radici degli smarrimenti e delle disfunzioni relazionali, ma anche grandi tematiche che si mescolano e travalicano la storia della singola persona tra cui:
- la rivalutazione dei significati esistenziali;
- gli interrogativi sulla vita e sulla morte;
- il bisogno di un sollievo psico-fisico che riconosce e restituisce al corpo la sua essenzialità, il suo diritto d’essere evidente, in un ottica unitaria per l’equilibrio psichico;
- l’equilibrio etico-sociale;
- la dimensione spirituale, spesso non decodificata e riconosciuta, come richiesta che l’uomo inconsapevolmente si pone.
La dimensione spirituale
La dimensione spirituale non è dunque qualcosa di veramente distaccato e trascendente rispetto alla vita, ma è semplicemente un’energia profondamente umana, in relazione dinamica con tutte le altre energie vitali del mondo. La spiritualità vera e autentica, così come la sosteneva Roberto Assagioli,
“coincide con la totalità e la completezza, cioè con l’esserci totale, non solo dell’uomo in tutte le sue modalità personali di esserci (biologica, psicologica e spirituale), ma anche dell’uomo nella sua modalità di esserci in relazione con tutto ciò che è vita: … un esserci in relazione e totalmente”.
Ogni individuo è unico e irripetibile
Per la Psicosintesi la relazione terapeutica è, prima di tutto, una relazione umana e non l’incontro fra una tecnica e un farmaco, per cui è il contrario del rapporto clinico, cioè vi è il tentativo di una simbiosi curativa fra due menti, quella del terapeuta e quella dell’uomo paziente, di cui non si sa ancora nulla.
La Psicosintesi accentua l’individualità e l’unicità di ogni individuo. Ciò che conta non è il sintomo che categorizza la persona che chiede aiuto e lo accomuna a numerosi altri individui che hanno sintomi simili e una simile storia. Tutto ciò contribuisce solo in piccola parte alla piena comprensione della situazione esistenziale di quell’individuo, perchè è esattamente ciò che una persona non è. Quello che più conta è l’irripetibile storia di un individuo, l’interpretazione che questi ne dà, e che dà alla propria situazione esistenziale, i valori che regolano la sua vita, il futuro che è capace o incapace di progettare. La prima domanda che si pone quindi uno psicoterapeuta non è
“Che cosa rende questo individuo simile agli altri?”, ma “Quali elementi differenziano questa persona dalle altre e la rendono l’individuo che è e che potrebbe diventare?”.
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