Il modello Psicosintetico è definito da Assagioli una “pratica”.
Per Pratica Psicosintetica si intende la vita stessa, intesa come un laboratorio alchemico, un’ “officina” che la persona ha sempre a disposizione per fare esperienza di sé.
Assagioli insegnava ai suoi allievi a sperimentare giorno dopo giorno la Psicosintesi; non riteneva il modello psicosintetico un’opportunità strettamente terapeutica, mirata alla guarigione di un sintomo, ma vedeva la pratica psicosintetica come una vera e propria “ginnastica mentale ed educativa”, rivolta a tutte le persone in cammino verso la scoperta di Sè.
Per questo motivo di Psicosintesi si parla molto come di un intervento a livello psicologico in ambito scolastico ed evolutivo e non solo in termini di psicoterapia.
La Psicosintesi dovrebbe diventare un “modus vivendi”, una pratica a cui avvicinarsi e allenarsi giorno dopo giorno, proprio perché l’uso delle molte tecniche a disposizione ci permette di avere sempre strumenti pratici efficaci per il nostro percorso di crescita e per la nostra auto-realizzazione.
Differenza tra guarigione e autorealizzazione
Perché le persone scelgono la psicoterapia?
Per guarire solitamente da sintomi psichici invalidanti che provocano sofferenze di vario tipo.
Ma perché spesso la scomparsa del sintomo non procura un benessere a lungo termine?
Perché il sintomo rappresenta una formazione psico-fisica di compromesso tra la sofferenza e l’esperienza traumatica che lo ha prodotto. Il sintomo serve alla persona per sopravvivere alla sofferenza. Serve in qualche modo ad arginare il vero problema, la vera causa della sofferenza che sarebbe ancor più grave e invalidante del sintomo stesso se non venisse da questo mascherata.
Per questo accade spesso che la soppressione del sintomo, seppur di sollievo, non rappresenti la soluzione, l’obiettivo ultimo del percorso terapeutico, poiché per guarigione non si intende solo quella a livello psichico e fisico ma anche quella che coinvolge la sfera spirituale.
Quando la guarigione racchiude anche la parte spirituale della persona allora possiamo parlare di processo autorealizzativo.
“….la costruzione di un Io efficiente si dimostra spesso insufficiente a dare un significato ultimo alle vite…. si scopre che l’autoaffermazione non coincide con l’autorealizzazione……”.( Il transpersonale in psicoterapia, Anna Maria Finotti, Rivista di Psicosintesi terapeutica num.25, Marzo 2012). Il processo autorealizzativo include la scoperta del Sè, delle nostre vocazioni più profonde, al di là dell’Io.
Esercizio per evocare il “coraggio”
Essendo la Psicosintesi una pratica, al suo interno si trovano moltissime tecniche che vengono apprese dalle persone durante i corsi di formazione in Psicosintesi personale oppure nel corso della psicoterapia.
Una tra queste è l’EVOCAZIONE DI UNA QUALITÀ’, in questo caso specifico il CORAGGIO.
Quante volte nel corso della vita ci imbattiamo in situazioni che richiedono molto coraggio.
Il coraggio rappresenta una energia psichica necessaria per affrontare malattie, traumi quali separazioni, lutti, licenziamenti. Ci vuole coraggio per crescere un figlio, per amare qualcuno, per superare una fase evolutiva difficile. Ci vuole coraggio per dire la verità o una bugia, per lasciar andare o trattenere, per nascere e per morire. Insomma il coraggio rappresenta uno strumento necessario per affrontare la vita come una “pratica”.
La pratica dell’evocazione del coraggio serve per sviluppare, contattare maggiormente e divenire più consapevoli del coraggio che è in noi.
ESERCIZIO PER EVOCARE IL CORAGGIO:
- Assumete una posizione comoda da seduti (schiena ben appoggiata alla sedia, piedi ben aderenti a terra, corpo rilassato)
- Iniziate a respirare profondamente, lasciando che la respirazione sia spontanea e ripetete dentro di voi più volte: “Ad ogni inspirazione e ad ogni espirazione il mio corpo e la mia mente si rilassano……”
- Assumete un atteggiamento fisico che evochi in voi il coraggio: lasciate che il vostro corpo e la vostra mente esprimano la qualità del coraggio (potete aiutarvi cercando di ricordare episodi di vita reale in cui siete stati coraggiosi…..) …rimanete per qualche minuto con l’attenzione a questo….
- Adesso riflettete sul Coraggio, sul suo valore, sulla sua utilità.Apprezzate il coraggio dentro di voi, desideratelo…..
- Evocate dentro di voi il Coraggio: pronunciate la parola coraggio più volte interiormente, respirate profondamente il coraggio……
- Poi provate ad immaginarvi in situazioni di difficoltà…..in circostanze nelle quali il coraggio è indispensabile: ad esempio di fronte ad una scelta professionale o ad un dolore improvviso…..e vedetevi e sentitevi coraggiosi, pronti ad affrontarlo…… Rimanete qualche minuti con l’attenzione a questo….
- Adesso lasciate andare l’immagine che avete evocato e fate interiormente il proposito di rimanere consapevoli del vostro coraggio per l’intera giornata, qualsiasi cosa accada. Sentitevi un esempio vivente di coraggio. percepitevi capaci di irradiare coraggio…… Respirate profondamente per qualche secondo assaporando la sensazione di pienezza e soddisfazione che percepite e poi fate tre ispirazioni e tre espirazioni profonde ed aprite gli occhi.
Provate a fare questo esercizio prima di dover affrontare una prova importante, in quei giorni in cui la vita ci impone di essere persone coraggiose. Il coraggio crescerà dentro di voi semplicemente evocandolo. Praticate, praticate, praticate.
Dott.ssa Gaia Spagnoli Psicologo-psicoterapeuta psicosintetico. Per info corsi, e psicoterapia, anche via Skype, contattatela al numero 347/7620657.
Mi piacciono tanto i vostri articoli, sono una persona curiosa, impegnata costantemente nella cura di me stessa e lo faccio in maniera “eclettica” senza pregiudizi, aperta alla conoscenza e al confronto……grazie delle bellissime cose che scrivete e della passione che trasmettete.
Sonia
Grazie Sonia. Pratica!!!a presto